Domenica 10 maggio il compagno Fabio Amandola del Laboratorio Anarchico PerlaNera se n’è andato, lasciandoci un enorme vuoto dentro.
Fabio aveva 39 anni e uno splendido figlioletto, Enea, che purtroppo non vedrà crescere. Da tempo era affetto da una malattia rara, il morbo di Werlhof, ciò però non gli ha mai impedito di vivere la sua vita in maniera attiva; purtroppo mentre era per motivi di lavoro in Islanda, in seguito ad una caduta la situazione si è aggravata fino a diventare una condizione irrimediabile.
Fabio iniziò a frequentare gli anarchici quando era poco più di un bambino, con altri giovani coetanei; veniva al Forte Guercio, storica occupazione anarchica di Alessandria, allora amava principalmente la musica Punk e, non so se fu lui a volerlo, se fosse per gioco o per scelta, fatto sta che gli amici iniziarono a chiamarlo Sid, come il cantante- bassista dei Sex Pistols: quel nome gli è rimasto attaccato addosso per tutta la vita – per noi infatti è stato da sempre solo Sid.
Lui fu da subito una presenza attiva in senso militante ma anche in ambito creativo: già nei primi anni al Forte Guercio Occupato si distinse come Writers e lo ricordo ancora che girava con uno zainetto rifornito, oltre che dalle immancabili birre, da innumerevoli bombolette spray di vario colore – proprio per questa sua passione erano di sua opera molti dei nostri striscioni e anche molti dei nostri manifesti, in particolar modo quelli del PerlaNera.
Era sempre molto attivo in tutte quante le nostre avventure che avevamo intrapreso negli anni come anarchici; aveva una capacità tecnica manuale incredibile, aggiustava e restaurava di tutto, dal generatore che neanche i meccanici di professione riuscivano a far funzionare, all’impianto elettrico, è stato inoltre il mixerista per gran parte dei nostri concerti – non a caso la nostra rassegna nazionale del Canto Anarchico era stata fortemente voluta da lui.
Era instancabile, faceva lavori di giardinaggio, di muratura, lavorava il ferro ed altro, estremamente intelligente, sapeva fare tesoro di poche nozioni mettendole poi facilmente in pratica in maniera completamente autodidatta. Attivo nelle occupazioni delle case e dei centri sociali, sempre presente nelle piazze, con lui non solo abbiamo condiviso momenti di tensione ed incontri ravvicinati con i manganelli degli sbirri ma anche e sopratutto un’infinità di momenti goliardici e ludici.
Era un compagno attivo nella lotta, non si tirava mai indietro, presente negli anni anche fra gli squat a Marsiglia, nelle lotte a Torino ed in Val Susa, con lui abbiamo condiviso azioni dirette, denunce e manifestazioni. I futuri processi repressivi contro il movimento No Terzo valico (il Tav dell’Alessandrino) lo avrebbe visto tra gli imputati: tutta la sua vita insomma era costantemente colorata anche da una bandiera rosso/nera.
Lo salutiamo tutti con un ultimo grande abbraccio, CIAO SID: la tua firma rimarrà impressa ed indelebile dentro di noi, colorata sopra un muro che nessuna legge o istituzione potrà mai decidere di cancellare.
Salvatore Corvaio